Carne frollata: come non farsi prendere in giro (o peggio).

pexels dana sredojevic 13279400 1

Passati i tempi della bistecca “mi raccomando fresca e bella magra” abbiamo finalmente capito che anche la carne migliore del mondo vale ben poco se non è frollata: far maturare la carne è condizione necessaria per poterne apprezzare le qualitá.

Fino a pochi anni fa trovare della carne frollata in macelleria o peggio ancora al ristorante era impresa non da poco, ma ora che si è finalmente iniziato a “crescere culturalmente” in questo campo la si inizia a trovare con più facilità un po’ ovunque: macellai, steak houses, perfino la GDO.

Tutto bene quindi? Purtroppo, così come non basta comprare una Ferrari per diventare un pilota di formula 1 allo stesso modo non è sufficiente comprare un “espositore” per ottenere carne ben maturata, bisogna sapere come si fa una corretta frollatura.

Molti si sono improvvisati “frollatori” per cavalcare l’onda dell’innovazione e della curiosità dei clienti, ma solo alcuni si sono preoccupati di acquisire le necessarie conoscenze e tecniche per gestire correttamente il processo, che richiede il preciso e dinamico controllo di:

  • Ossigeno
  • Temperatura
  • Livello di umidità
  • Livello di ventilazione

Carne che è stata 40 giorni sottovuoto in frigo è maturata? NO! Si è conservata per via della temperatura, ma manca l’ossigeno e l’umidità è troppo alta (e non parlatemi per favore di “wet aging”…): non è maturata, è solo carne fresca conservata e probabilmente verso i 40 giorni ha anche iniziato a marcire.

Carne che è stata 40 giorni appesa in una cella frigo è maturata? NO. Ci sono l’ossigeno e la temperatura ma mancano il controllo dell’umidità e della ventilazione: non è maturata, non è neanche conservata, piuttosto verso i 40 giorni si tratta di carne fresca scaduta!

Carne che “sosta” in una semplice cella dry aged, matura? NO. Sono celle o espositori che permettono semplicemente di conservare e mantenere la carne (fresca o maturata) in maniera corretta, ma non sono in grado di maturare perchè sono dispositivi capaci solo di sottrarre umidità alla cella e questo aumenta il tempo conservazione della carne per effetto della riduzione della carica batterica, ma niente di più!

Per una corretta frollatura serve un “maturatore”, umano o meccanico , ovvero una cella appositamente progettata e programmata oppure una persona che con esperienza e conoscenza segua costantemente il processo di maturazione delle carni, misurandone sistematicamente il Ph ed adeguando la ventilazione e l’umidità della cella a seconda del grado di maturazione raggiunto.

Ma come facciamo a capire se la carne che stiamo comprando A CARO PREZZO è frollata correttamente oppure no? Come diminuire il rischio di buttare i propri soldi e magari rimetterci anche la salute?

Chi non ha mai mangiato carne ben frollata non sa cosa aspettarsi e se ha la sfortuna di provare della carne frollata male come minimo deciderà che non gli piace e non ne vale la pena, ma se ha le idee chiare su cosa aspettarsi le cose possono andare diversamente.

Carne frollata: ODORE

La carne ben maturata ha un ottimo odore: SE PUZZA ha già iniziato ad andare a male, non sta frollando … sta marcendo! L’aroma della carne cambia al progredire della frollatura: durante le prime 3 o 4 settimane mantiene il suo classico aroma “manzoso” (più o meno pronunciato a seconda delle razze e dell’alimentazione) che via via si intensifica.

Man mano che la frollatura prosegue l’aroma si intensifica e dopo i 60 giorni inizia lentamente a virare verso l’odor di prosciutto. Può sembrare strano, ma anche il prosciutto è carne maturata e il suo caratteristico odore è dato appunto dalla sua stagionatura: nella corretta frollatura della carne il principio è il medesimo e l’aroma ne è la diretta conseguenza. Dopo i 120 giorni l’aroma di prosciutto è ben definito ed aumenta fino a un picco che raggiunge verso i 200/220 giorni per poi stabilizzarsi ed in seguito acquisire solamente ulteriore rotondità.

Carne frollata: ASPETTO

Man mano che la frollatura procede la carne cambia aspetto per effetto dell’ossidazione e dell’essiccazione: dapprima si scurisce, perde brillantezza ed umidità superficiale, poi si raggrinzisce, la superficie si inspessisce e infine in superficie affiorano concentrazioni di sali e compaiono le muffe nobili. Tutto questo avviene solo in superficie ed interessa i primi 3 o 4 mm della carne, che all’interno mantiene un bel colore rosso acceso.

SDASDF

L’ESTERNO NON SI MANGIA: viene scartato e ripulito al momento della vendita, quando viene rifilato il cosiddetto “tappo” (se guardate attentamente la foto la cosa vi apparirà ben chiara)

image 3

In definitiva la carne si deve presentare:

  • Di colore rosso,
  • senza macchie scure o peggio ancora di colore verde,
  • priva di umidità superficiale,
  • non secca,
  • con il grasso esterno di colore giallo e consistenza saponosa,
  • aroma di manzo ben pronunciato o – per le lunghe frollature – aroma di prosciutto,
  • totale assenza di “strani” odori di decomposizione

Carne frollata: DURATA DELLA FROLLATURA

Ma quanto deve durare una frollatura? Quanto tempo deve maturare la carne per raggiungere un livello ottimale?

Dipende da cosa si vuol ottenere e soprattutto da come la si vuole mangiare.

Una bella costata o una bisteccona da sogno (magari una porterhouse) danno a mio parere il loro meglio con una maturazione di 6/7 settimane.

Dopo i 60 gg e fino ai max 150 gg la carne va cotta a 3 o 4 gradi in meno rispetto al consueto target abituale per poterne gustare al meglio tutte le preziose sfumature aromatiche.

Dopo i 150 giorni personalmente la mangio quasi esclusivamente cruda, battuta a coltello (MAI macinata!) e per frollature molto importanti (oltre i 300 giorni) spesso non aggiungo nemmeno sale.

Questo tipo di frollature – che sono costosissime – rappresentano una nicchia molto ristretta e particolare: una coccola per il palato al pari del caviale e che va approcciata allo stesso modo.

ATTENZIONE: la frollatura enfatizza i sapori …. TUTTI i sapori, sia quelli graditi che quelli eventualmente sgraditi. Per esempio molti amano il sapore “beefy” e “selvatico” di alcune razze – specie se allevate allo stato brado – come la Cisinara o Modicana o la Rubia Gallega o la Barrosa mentre altri amano le carni più dolci e delicate come la Limousine, la Charolaise etc; mia moglie ad esempio ama le carni dolci e delicate, per lei mangiare una Rubia ben frollata è più un sacrificio che un piacere.

image 1
Dico sempre "Nel mondo del Barbecue, pieno di 'maestri' io posso al massimo essere il bidello". Questo significa che in queste pagine non c'è la volontà di insegnare bensì quella di condividere. Quello che cercherò di condividere è la mia passione e la mia esperienza.